Storie d'Irlanda

03 | I Dintorni di Dublino

May 11, 2021 Turismo Irlandese Season 1 Episode 3
Storie d'Irlanda
03 | I Dintorni di Dublino
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I villaggi della baia di Dublino, l’area archeologica nella valle del fiume Boyne, il castello di Powerscourt e il monastero di Glendalough sono alcune delle località nei dintorni della capitale irlandese che consentono di immergersi in un’atmosfera tipicamente Irish e scoprire la ricca storia del paese.  

Introduzione [0.00]

In Irlanda la natura non ci abbandona mai. Anche quando ci troviamo nelle città bastano brevi spostamenti per ritrovarsi in mezzo al verde oppure sul mare. Spesso però, chi visita Dublino non si accorge neanche che è una città affacciata sul mare e può diventare il punto di partenza per una serie di escursioni memorabili, anche solo da mattina a sera.

Assolutamente da non perdere è una gita nella sua baia, alla scoperta di villaggi costieri che consentono di immergersi in un’atmosfera tipicamente irlandese.

Penso a Howth, un antico borgo di pescatori esposto su una costa rocciosa con un bellissimo faro, o a Malahide, che fu costruita sulle ceneri di un insediamento vichingo.

A luoghi suggestivi e legati alla letteratura come Dalkey e Sandycove o a cittadine come Dun Laoghaire, con la sua eleganza tipica dei primi del XIX secolo.

Località che possono essere anche una valida alternativa al pernottamento nella capitale, specie per chi preferisce restare fuori dal caos cittadino.

Ma in questa puntata di Storie d’Irlanda ci spingeremo anche oltre la baia di Dublino, alla scoperta di Newgrange, uno dei più antichi e misteriosi siti archeologici del mondo, risalente a cinquemila anni prima di Cristo. E ci addentreremo nel cuore delle montagne di Wicklow, andando a visitare la tenuta di Powerscourt, con uno dei giardini più belli del mondo, e le rovine dell’antico insediamento monastico di Glendalough.

Io sono Riccardo Michelucci e da anni percorro l’Irlanda in lungo e in largo. Ma ogni volta vi scopro qualcosa di nuovo e di sorprendente.

Con Storie d’Irlanda faremo un viaggio insieme all’ente del turismo irlandese attraverso i luoghi, i personaggi e le curiosità di questa terra ricca di fascino e di cultura.

 Come raggiungere la baia di Dublino [1.58]

Dal cuore di Dublino si può raggiungere il mare in appena mezz’ora. Con l’auto, con il bus o con la Dart, che sta per Dublin Authority Rapid Transit, ed è il treno urbano che collega la capitale a tutti i villaggi costieri. Per un lungo tratto, i binari corrono paralleli alla costa, lungo le scogliere, a pochi metri dalla spiaggia.

Fuori dal finestrino, ciò che colpisce di più sono i colori: colline di un verde brillante reso ancora più intenso dal contrasto con un cielo che nella stessa giornata può passare più volte dal grigio al blu. Piccole casette bianche con i tetti spioventi affacciate sull’azzurro del mare. Una sensazione di leggerezza e libertà assoluta.


Howth [2.42]

Se ci dirigiamo verso nord seguendo il percorso costiero, in circa venti minuti arriviamo a Howth, un villaggio palpitante di suoni, colori e profumi, esposto su un promontorio con un faro immerso nella vegetazione.

È un antico borgo di pescatori circondato dalle scogliere, dove i versi dei gabbiani risuonano insieme al fragore delle onde. Dall’area del porticciolo vi consiglio di proseguire fino a raggiungere proprio il faro, da dove si può ammirare il panorama della baia e avvistare un isolotto roccioso chiamato Ireland’s Eye (occhio d’Irlanda), che è una riserva di uccelli marini e si può raggiungere con un battello in partenza dal molo. Ci sono anche numerosi percorsi di trekking che percorrono la costa nei dintorni del villaggio, tra cui uno splendido sentiero circolare intorno alle scogliere, che si chiama Howth Cliff Path Walk.

Il villaggio di Howth è rinomato anche per l’ottima cucina di pesce, visti i prodotti freschi che giungono direttamente dal mare, a cominciare dalle famose aragoste di Howth. Uno dei pub più famosi dei dintorni è l’Abbey Tavern, aperto dal XVI secolo, che offre anche un ottimo fish and chips.


Malahide [3.56]

Con un altro breve tragitto di treno o di macchina si arriva poi al villaggio di Malahide, il cui litorale è una vera cartolina, con barche ormeggiate nel porticciolo, gabbiani in volo e anse di sabbia circondate dalle scogliere.


Malahide Castle [4:11]

Il cuore di Malahide è il suo castello normanno risalente al 1177, appartenuto per otto secoli alla famiglia Talbot. Nel ‘600 fu abitato anche da Oliver Cromwell e la mattina del primo luglio 1690, giorno della storica battaglia del fiume Boyne, quattordici membri della famiglia Talbot si riunirono per fare colazione nella sua sala principale. Quella sera stessa erano tutti morti in battaglia. Secondo la leggenda, nelle 76 stanze della maestosa dimora si nasconderebbe da tempo anche un fantasma. Di sicuro, all’ingresso del castello oggi c’è il grande negozio di abbigliamento e arredi per la casa di Avoca, un marchio molto amato da queste parti. Ma la vera perla del castello di Malahide sono i suoi giardini botanici con una vastissima collezione di piante australiane, asiatiche e cilene.


La valle del fiume Boyne [5.55]

Se da Malahide proseguiamo verso nord e ci avviamo sull’interno, lasciando la costa, in circa mezz’ora di auto raggiungiamo la valle del fiume Boyne, nella contea di Meath, l’area archeologica più importante di tutta l’isola, dichiarata di interesse mondiale dall’Unesco. È un luogo affascinante e misterioso, capace di condurci in uno straordinario viaggio nel tempo.

Non vi nascondo che quando lo visitai per la prima volta, tanti anni fa, rimasi semplicemente a bocca aperta e mi stupì che una simile meraviglia fosse all’epoca ancora così poco conosciuta.


Brú na Bóinne [6.28]

Brú na Bóinne, che in gaelico irlandese vuol dire “dimore del fiume Boyne” è un’incredibile  concentrazione di monumenti preistorici e insediamenti che vanno dall’età della pietra all’inizio dell’età del bronzo, composta dalle colossali tombe a corridoio di Newgrange, Knowth e Dowth. Visitando quest’area si ha come la sensazione di venire letteralmente “catapultati” al di fuori del tempo.

 
Newgrange [6.55]

Il sito archeologico di Newgrange risale al 3200 a.C. ed è dunque più antico delle piramidi d’Egitto e di Stonehenge. Già guardandolo da lontano, in mezzo alla campagna irlandese, si capisce che è qualcosa di straordinario: le sue pareti di pietre bianche e rotonde sormontate da una cupola di erba sembrano irreali. E anche le sue dimensioni sono davvero imponenti: ottanta metri di diametro e tredici metri di altezza. Ma è sotto la sua superficie che lo spettacolo si fa davvero grandioso, con una camera sepolcrale a forma di croce cui si accede attraverso un corridoio delimitato da enormi lastre di pietra decorate con motivi simbolici tipici dell’arte primitiva irlandese.

È stupefacente che questa antichissima tomba sia arrivata a noi completamente intatta, anzi pare che in migliaia di anni, dal perfetto incastro di pietre che costituisce il tetto non sia penetrata all’interno neanche una goccia d’acqua.

Newgrange è un monumento dall’ingegneria perfetta, che pone anche interrogativi forse irrisolvibili. Lo scopo per cui fu costruito migliaia di anni fa è ancora incerto e crea quindi un grande alone di mistero. Forse era un luogo di sepoltura per i re o un sito destinato a particolari rituali, anche se il suo allineamento perfetto con il sole durante il solstizio d’inverno fa ipotizzare che sia stato utilizzato anche come orologio solare.

Gli archeologi hanno scoperto che Newgrange fu costruito in modo da provocare un curioso fenomeno astronomico che si verifica in occasione del solstizio d'inverno.

Il 21 dicembre di ogni anno, alle prime luci dell’alba, un raggio di sole penetra l'oscurità da una fessura posta sopra l'entrata e si insinua lungo il corridoio in pietra che conduce alla camera sepolcrale, illuminandola completamente. Il fenomeno dura circa diciassette minuti e crea un effetto ottico molto potente e di straordinaria bellezza perché all’improvviso si passa dal buio alla luce.

In che modo sia stato possibile ottenere una tale accuratezza astronomica tanti millenni fa è soltanto uno dei tanti misteri della valle. Sappiamo però che per le popolazioni neolitiche - la cui economia si basava soprattutto sull’agricoltura - il solstizio d’inverno era un momento di fondamentale importanza, perché rappresentava il passaggio dalle tenebre dell’inverno alla luce della nuova stagione.

Le gigantesche pietre orizzontali che si trovano davanti all’entrata di Newgrange hanno inoltre decorazioni e graffiti che secondo gli studiosi rappresenterebbero il viaggio labirintico dell’anima verso il regno dei morti.

Tali motivi ornamentali a losanga e a spirale sono presenti anche all’interno del tumulo e alle loro forme si ispirano i gioielli e gli altri oggetti in metallo tipici dell’antica arte irlandese che vengono realizzati ancora oggi. Mi riferisco ovviamente alle spille, ai cerchi, ai foderi e ai fermagli che possiamo trovare anche nel centro visitatori di Brú na Bóinne, che è il punto d’accesso per le visite guidate a Newgrange e ai siti circostanti.

 
Knowth [10.05]

Vicino a Newgrange sono state scoperte altre due colossali tombe a corridoio, quelle di Knowth e Dowth, anch’esse risalenti all’Età del Bronzo, all’incirca cinquemila anni fa.

Knowth ha dimensioni simili a quelle di Newgrange e si pensa che sia stata costruita subito dopo. Ha due lunghi passaggi interni ed è circondata da diciotto tombe-satelliti di dimensioni inferiori che circondano il tumulo maggiore. Ma mentre Newgrange rende omaggio al Sole, Knowth è invece dedicata alla Luna: il passaggio esterno della camera sepolcrale è adornato con mappe lunari e persino da una pietra calendarica utilizzata per calcolare la lunghezza dei mesi e dell'anno. 

 
Dowth [10.49]

L’ultima delle tre grandi tombe della valle del Boyne è quella di Dowth, nota anche come “il tumulo incantato dell’oscurità”. È la più grande delle tre e, anche se dall’esterno la tomba sembra intatta, in questo caso il tetto originale è crollato molto tempo fa ed è stato sostituito. Dowth significa “oscurità” e secondo alcuni manoscritti medievali il suo nome deriverebbe da un antico mito  che racconta la storia di un sovrano che voleva far costruire una torre alta fino al cielo. Ma una strega, che era la sorella del re, fermò il sole nel cielo con la magia facendo calare un buio interminabile. Anche nel caso di Dowth il solstizio d'inverno è un momento speciale, con la luce del sole al tramonto che penetra nella camera sepolcrale intorno al 21 dicembre.

A proposito di misteri: lo sapete che la leggenda di Halloween ebbe inizio proprio da queste parti, nella contea di Meath? Era la festa di fine estate, il cosiddetto “capodanno celtico”, che segnava l’inizio delle lunghe notti invernali. Ogni anno, tra l’inizio di ottobre e l’inizio di novembre, nella valle del fiume Boyne si svolge lo Spirits of Meath Halloween Festival, un evento di grande richiamo per i turisti ma anche per gli stessi irlandesi.

 
Dun Laoghaire [12.06]

Dunque, ricapitolando: finora ci siamo diretti a nord di Dublino. Ma se partendo dalla capitale ci dirigiamo invece lungo la costa, verso sud, in circa mezz’ora di treno, bus o auto la prima cittadina sul mare in cui ci imbattiamo è Dun Laoghaire, con il suo profilo di campanili a parafulmine e gli alberghi immersi tra le palme che testimoniano di glorie passate.

Il suo nome deriva dal gaelico: Dún significa forte, mentre Laoghaire era il nome di un re irlandese del Medioevo. Il suo bel porto turistico fu costruito nella prima metà dell’Ottocento, dopo un terribile disastro marittimo, che nel 1807 vide due navi scontrarsi contro le rocce durante una tempesta. Passeggiando lungo il molo, tra i pescatori e i club di vela, vi consiglio una sosta nello splendido parco vittoriano che si chiama People’s Park e poi un gelato da Teddy's, l’antico gelataio aperto nel 1950 che è una vera istituzione del luogo.

 
Sandycove [13.04]

Proseguendo sempre verso sud troviamo poi Sandycove, un luogo molto famoso per la letteratura perché James Joyce vi ambientò la scena iniziale dell’Ulisse, che si svolge nella torre Martello, dove lo scrittore in persona aveva soggiornato per un breve periodo.

Affacciata sulla baia, la cosiddetta Martello Tower fu costruita nel 1804 dagli inglesi per difendersi da una possibile invasione napoleonica. Oggi ospita un piccolo museo dedicato a Joyce, che è aperto tutti i giorni a ingresso gratuito. Poco più avanti c’è il cosiddetto “Forty Foot” (ovvero quaranta piedi), una sporgenza rocciosa che si protende verso il mare, anch’essa citata nell’Ulisse. Il giorno di Natale i dublinesi più temerari hanno l’abitudine di venire qua a fare il bagno, tuffandosi dal suo promontorio nell’acqua, che è appunto profonda circa quaranta piedi, ovvero poco più di dodici metri. Vi confesso che non ho mai osato tanto, neanche in estate, perché temo che la temperatura dell’acqua non sia proprio come quella del Mediterraneo...

 
Dalkey [14.05]

Dopo Sandycove il tratto costiero a sud di Dublino raggiunge l’antico villaggio di Dalkey, che conserva il suo aspetto medievale con le stradine strette affacciate sul mare, il castello normanno e una chiesa del X secolo. Anche Dalkey è un luogo legato alla letteratura perché qui hanno vissuto o tratto ispirazione alcuni grandi scrittori irlandesi. E in proposito vi segnalo un pub nel centro del villaggio, il Finnegan's, che è un chiaro omaggio a Joyce.

A soli cinque minuti di barca dal villaggio c’è invece la piccola isola di Dalkey, abitata solo da un gregge di capre selvatiche, da qualche foca e da centinaia di uccelli marini. In passato vi venivano segregati gli schiavi vichinghi e merita un’escursione, anche solo di un paio d’ore. 


Killiney [14.54] 

Scendendo ancora lungo la baia, in pochi minuti di macchina si raggiunge Killiney, un borgo molto caratteristico incastonato tra le montagne e il mare. Nell’Ottocento la baia di Killiney fu soprannominata Sorento Bay, perché ricordava un po’ la baia di Sorrento, il che spiega perché molte strade hanno nomi italiani. Qui ci sono le case - o meglio le ville - di star della musica come Bono e The Edge degli U2 e hanno vissuto stelle del cinema come Matt Damon e Mel Gibson. Di recente sono venute in vacanza da queste parti anche Michelle Obama e Penelope Cruz. Che la zona sia così amata dai vip non stupisce perché le colline e gli alberi circostanti offrono privacy, una splendida vista e un senso di fuga straordinario.

Sulla collina di Killiney, che sovrasta tutto il paese, c’è un antico obelisco con una piramide a gradoni detta la “roccia dei desideri”. Secondo una credenza popolare bisogna esprimere un desiderio e poi salire i gradoni della roccia.

 
Bray e Greystones [15.54]

In circa un quarto d’ora arriviamo infine nella cittadina di Bray, anch’essa affacciata sul mare. Qui vi segnalo la cosiddetta Cliff Walk, una passeggiata sulle scogliere che da Bray ci porta fino al villaggio marittimo di Greystones. Sono circa sei chilometri in un percorso abbastanza facile e ben segnalato, che si percorre a piedi in un paio d’ore o anche meno, a seconda di quante foto ci si ferma a scattare. Ovviamente poi da Greystones si può tornare indietro con il treno.

 
Guidare in Irlanda [16.28]

Una delle prime volte che visitai l’Irlanda decisi di noleggiare una macchina e vi confesso che la guida a sinistra mi preoccupava un po’. Ma fui costretto a ricredermi perché ci si abitua quasi subito ed è anche un’esperienza molto divertente. L’importante è avere una macchina con il volante a destra come quelle che si trovano negli autonoleggi dell’isola.

 
Powerscourt [16.49] 

Nei dintorni di Dublino ci sono luoghi molto suggestivi anche nell’entroterra, che dalla capitale possono essere raggiunti facilmente in auto o in bus in circa un’ora.

Uno di questi si trova nella contea di Wicklow, nota come “il giardino d’Irlanda” per il suo paesaggio pittoresco ricco di meravigliosi giardini. È la tenuta di Powerscourt, una straordinaria villa palladiana che può vantare quello che il National Geographic ha definito il terzo più bel giardino del mondo. Originariamente era un castello anglonormanno del XIII secolo ma la sua struttura attuale è più recente e risale al Settecento. Fu il 1° visconte di Powerscourt a commissionare all’architetto Richard Cassels la trasformazione del castello medievale in una moderna dimora di campagna. I lavori iniziarono nel 1731 e durarono parecchi anni. Prese forma così la sua facciata chiusa da due torri a cupola circolari. La villa ha alle spalle una storia molto irlandese di distruzione e rinascita, perché negli anni ‘90 venne ricostruita dopo l’incendio che l’aveva distrutta nel 1974. Dalla sua terrazza principale si spalanca un panorama meraviglioso sulla valle del fiume Dargle. Ma il punto forte della tenuta di Powerscourt, come vi dicevo, sono i suoi grandiosi giardini, resi particolarmente scenografici da una serie di terrazze collegate da un’imponente scalinata adorna di statue che scende verso la valle. Sono circa quattrocento ettari di terreno che ospitano un suggestivo giardino giapponese con pagode, stagni, ponti in legno e composizioni di aceri e azalee. Più avanti, in mezzo a castagni, gigantesche sequoie e cespugli di magnolie e rododendri, c’è persino un cimitero degli animali da compagnia. A poca distanza, raggiungibile a piedi o con una navetta, si trova invece la cascata più alta di tutta l’Irlanda, un’esplosione d’acqua che frange ai piedi delle montagne di Wicklow dopo un salto di 121 metri.

Dopo la visita ai giardini di Powerscourt ci si può riposare nella tenuta, al cui interno ci sono una caffetteria, una libreria, alcuni negozi di artigianato e design irlandese e persino una nuovissima distilleria dove viene imbottigliato un ottimo whisky, che si chiama Fercullen.


 
Glendalough [19.17]

Sempre a sud di Dublino, in mezzo alla natura selvaggia del parco nazionale delle montagne di Wicklow, c’è un’altra escursione che non potete assolutamente perdervi: è l’antico sito monastico di Glendalough, uno dei più suggestivi e famosi di tutta l’Irlanda. Si trova a circa 50 chilometri dalla capitale e il suo nome irlandese significa “valle dei due laghi”. Ci troviamo infatti in una valle profonda, circondata da pendii verdeggianti ricoperti di alberi e segnata appunto da due laghi. Nel panorama spicca all’improvviso una torre circolare in pietra alta più di trenta metri, con accanto le rovine di un insediamento monastico del VI secolo. A fondarlo fu un santo del Medioevo, san Kevin, che si ritirò da queste parti a vivere come un eremita.

Secondo la leggenda il santo sarebbe arrivato qui guidato da un angelo che lo condusse fino a una grotta risalente all’età del Bronzo - ora nota come “letto di San Kevin” -, che è situata sulle rive di uno dei due laghi. Nei dintorni si sparsero voci sulla sua santità che in breve tempo attirarono seguaci da tutta l’isola. L’area fu quindi trasformata in uno dei grandi centri di preghiera e di studio dell’Irlanda degli albori del cristianesimo. Per secoli l’insediamento di Glendalough ha conosciuto la pace, con i monaci e la popolazione che vivevano e studiavano insieme. Poi l’area venne attaccata e saccheggiata prima dai vichinghi e poi dai normanni finché, alla fine del 1300, i monaci e gli abitanti non furono costretti ad abbandonare per sempre il villaggio. Il monastero è rimasto però a lungo meta di pellegrinaggi e le rovine ben conservate che vediamo oggi ci ricordano il suo passato splendore.

Dopo aver visitato l’insediamento di Glendalough si possono anche fare bellissime passeggiate nel verde dei boschi circostanti. Dal centro visitatori di Glendalough partono infatti nove percorsi escursionistici di varia difficoltà che ci portano alla scoperta della valle.



Conclusione [21.16]

Dunque, ricapitolando: i villaggi della baia a nord e a sud di Dublino, l’area archeologica nella valle del fiume Boyne, il castello di Powerscourt e il monastero di Glendalough. Sono senza dubbio queste le migliori opportunità per una gita fuori Dublino da mattina a sera.


Nella prossima puntata di Storie d’Irlanda ci avventureremo nella parte opposta dell’isola, sulla costa occidentale, andando alla scoperta delle meraviglie della Wild Atlantic Way.

 

Norme per i viaggi durante l'emergenza COVID-19 [21.45]

Ovviamente, anche in Irlanda la situazione sanitaria è in continua evoluzione e le autorità sconsigliano tutti i viaggi non essenziali ma presto arriverà il momento di partire ancora, alla scoperta dell’isola di smeraldo.

 
Questa serie di podcast è stata pensata e realizzata a cura dell’ente del turismo irlandese.

 

Per maggiori informazioni sull’isola d’Irlanda, visita Irlanda.com

Introduzione
Come raggiungere la baia di Dublino dalla città
Howth
Malahide
Malahide Castle
La valle del fiume Boyne
Brú na Bóinne
Newgrange
Knowth
Dowth
Dun Laoghaire
Sandycove
Dalkey
Killiney
Bray e Greystones
Guidare in Irlanda
Powerscourt
Glendalough
Conclusione
Norme per i viaggi durante l'emergenza COVID-19